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| Elezione della Graziella di Procida e Sagra del Mare 2011 | |||||||||||||||||||||||||
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scogliera del porto di Marina Grande viene celebrata una funzione religiosa seguita da un
corteo in mare. Le autorità civili e
religiose dell'isola, seguite da barche e pescherecci, portano una corona di fiori che
viene gettata in mare a ricordo caduti in mare. Un'altra
serata è dedicata all'elezione di "Graziella", la donna procidana, vestita con
il tipico costume procidano che più di tutte rappresenta la nota Graziella lamartiana. In
una delle giornate della manifestazione avveniva alla consegna dei premi per le gare
sportive organizzate dal Comune di Procida durante la sagra. Targhe al merito, vengono
anche conferite a persone o enti che si sono messi in luce positivamente nel corso degli
anni lavorando ed operando sull'isola e per l'isola. Infine
l'esibizione di un noto cantante, uno spettacolo teatrale o
comico accompagnato da emozionante spettacolo di fuochi pirotecnici. Il Concorso di Graziella Le
ragazze che partecipano al Concorso, tutte di età compresa tra i 14 e i 25 anni indossano
lantico e caratteristico costume procidano dai colori vivi e brillanti, finemente
ricamato in oro, di cui molte famiglie conservano gelosamente autentici esemplari. La preziosità dei costumi tipici procidani Gli abiti
procidani sono di rarità e preziosità uniche. Famiglie
procidane custodiscono il prezioso abito che un tempo veniva utilizzato nelle festività,
nelle occasioni, durante i funerali. Gli abiti
sono composti da vari elementi che, a seconda della ricorrenza, venivano cambiati. Labito si compone dei seguenti pezzi: la
lettiera, camicia di lino o tela dOlanda, con crespe al petto, alle maniche, alle
spalle; il corpetto, fascetta con tiranti, che fa le veci del busto o corset; il
pannicello, di castoro scarlatto, messo da far parere un pochino londa della
pettiera e un orlo di essa più giù; il rubretto, specie di sottanino con la perea
(balzana) di tela armesina scarlatta, e il corpo di raso rosso o di altro colore, ricamato
in oro; la gonnella, di seta rossa, o bianca o celeste chiaro, con lorlo (linzo) di
sotto che esce il dito di fuori, di panno scarlatto ricamato in oro; la quale copre tutto
il corpo del rubretto, meno qualche linea; la camiciuola, (zimarra), di raso rosso o
verde, con le cocciole di oro, o punte di Spagna, che cominciamo dalle estremità delle
due ali, cingono il collo si diffondono per la spalla, con due giri nella manica e cinque
bottoni che chiudono il polso (V. Parascandolo) Il Romanzo "Graziella" Alfonso
de Lamartine: vita e opere Alphonse-Marie
Prat de Lamartine nasce a Mâcon nel 1790. Studia
presso i padri Gesuiti e, a compimento dei suoi studi, intraprende un viaggio in Italia.
Un amore infelice nel 1820 dà vita alle sue prime raccolte liriche: Méditationes
poétiques (1820). Seguono Nouvelles méditationes (1823), Harmonies poétiques et
religieuses (1830), Recueillements poétiques (1839). Entra in diplomazia e dal 1833 al
1851 è eletto deputato come indipendente all'opposizione e nel 1848 dirige il Ministero
degli Esteri del governo provvisorio. Nel 1835
compie un viaggio in oriente con la moglie e la figlia da cui nasce Voyage en Orient. Le sue
esperienze politiche sono espresse negli scritti Jocelyn (1836), La chute d'un ange
(1838), Histoire des Girondins (1847). Graziella
e Cours familier de Littérature (1859-69) sono le ultime opere dello scrittore, ormai
rovinato e pieno di debiti fin quando il governo imperiale, nel 1867, gli assegna un
vitalizio. Muore a Parigi nel 1869. Il romanzo "Graziella": la trama Il
giovane scrittore francese Alphonse de Lamartine durante un viaggio in Italia, resta
colpito dalle belle terre del golfo di Napoli ed, in particolare, dell'isola di Procida. Alphonse
ne ammira la particolarità, la semplicità della sua gente e s'innamora di una giovane
fanciulla dagli occhi neri e dalle lunghe trecce: Graziella. Graziella,
figlia di pescatori procidani, corrisponde quel tenero amore che ben presto viene
interrotto dalla partenza di immprovvisa di lui per Alphonse
lascia la sua amata Graziella con una promessa: sarebbe ritornato presto da lei. Alphonse
non mantiene la promessa e Graziella, nella vana attesa, si ammala. Prima di
morire, la giovane spedisce ad Alfonso una lettera contenente una treccia dei suoi
capelli. Alphonse
conserverà per tutta la vita quella lettera, quella treccia insieme col ricordo di
quell'amore che non riuscirà più a trovare in nessun'altra donna.
scendevano lentamente le vie scoscese di
Procida, e presto giungemmo alla Marina. Così si chiama la spiaggia vicino alla rada o al
porto nellarcipelago e sulle coste dItalia. La spiaggia era coperta di barche
di Ischia, di Procida e di Napoli che la tempesta del giorno precedente aveva costrette a
cercare un rifugio nelle sue acque. I
marinari e i pescatori dormivano al sole, al rumore decrescente dei marosi, o
chiacchieravano radunati in capannelli sui muri (
) Rifacemmo la strada ma
lentamente, mettendoci a sedere sotto tutti gli alberi, allombra di tutti i
pergolati, discorrendo, fantasticando o comperando da tutte le giovani procidane i panieri
di fichi, di nespole, duva che esse portavano, e lasciando così passare il
tempo (Alfonso de Lamartine ) Procida e Graziella Graziella
è divenuta un mito, l'immagine della tipica donna procidana: mediterranea, solare,
semplice e bella. Da circa
50 anni, nell'ambito di una grande festa popolare che si svolge in estate, Un po di storia
Il
periodo successivo alla battaglia di Lepanto ridusse notevolmente le attività della
marina ottomana nel Mediterraneo occidentale, permettendo, finalmente, la nascita
nell'isola di un'economia legata alla marineria. la marineria procidana si avvia così
verso il suo periodo di massimo splendore, accostando a questa anche una fiorente
attività cantieristica: fino a tutto il secolo successivo, vengono varati nell'isola
bastimenti e brigantini che affrontano la navigazione oceanica; verso la metà del XIX
secolo circa un terzo di tutti i "legni" di grande cabotaggio del meridione
d'Italia proviene da cantieri procidani. L'isola
si trova attualmente in un periodo di forti trasformazioni nella sua struttura economica.
La marineria rimane ancora uno dei maggiori
settori di occupazione, con persone di tutte le fasce di età impiegate come ufficiali di
coperta o di macchine su navi mercantili delle maggiori compagnie marittime di tutto il
mondo, continuatori di una tradizione secolare. Tuttavia negli ultimi anni, la sempre
maggiore automazione presente in ambito meccanico, unita ad un sempre maggiore utilizzo di
lavoratori di paesi emergenti nell'ambito del trasporto marittimo, ha fatto sì che questa
fonte di reddito registrasse un calo nell'isola. Accanto alla marineria, negli ultimi anni
si è cercato di favorire lo sviluppo dell'industria turistica, compatibilmente con le
peculiarità del territorio. |
Alessia Siniscalchi
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